Lo sport dilettantistico in Sardegna

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Alberto Cera:” Il calcio nel cuore ma la professione mi ha portato a non poter allenare, a dicembre conto però di rimettermi in gioco”

Lavora nell’ esercito italiano, allenatore di calcio, vice sindaco di Uras con delega fra le altre allo sport. Alberto Cera cura tanti interessi, ma la passione per lo sport ed il pallone in particolare è sempre molto alta. D’altronde come non potrebbe essere per il tecnico di Uras che ha avuto diverse esperienze con formazioni giovanili e prime squadra a Ghilarza, Terralba, Silanus, Samugheo, ma anche selezionatore di rappresentative giovanili della Figc.    

Alberto, come stai vivendo la situazione che per impegni di lavoro ed il ruolo di amministratore non hai più potuto allenare?

Vai a mettere il dito nella piaga. Per questioni lavorative,  l’ultimo anno sono dovuto stare a Roma  per terminare un prestigioso  corso. Finirò a dicembre dopodiché in base a dove verrò assegnato, potrò sicuramente riprendere in qualche modo l’attività calcistica.

Quanto ti manca questo mondo?

 Stare fuori dal mondo del calcio è una sofferenza continua per uno come me  che da anni partendo dall’attività di base è arrivato fino alla prima squadra.  Seguo però in prima persona tutte le squadre dilettantistiche della Terza categoria fino alla serie D. Mi manca il rapporto con i giocatori, la tensione della gara, il pubblico, le critiche e gli elogi. Insomma, purtroppo il calcio è un passatempo, un hobby, quindi per ovvii motivi il mio lavoro viene prima ma non è solo questo. Da un anno e mezzo sono in Amministrazione Comunale,  incarico molto pesante a 360 gradi che mi impegna tantissimo. Appena terminerà il corso lavorativo allora sicuramente potrò dedicarmi nuovamente al calcio.

Allarghiamo l’orizzonte come vedi il calcio sardo dal tuo osservatorio…

lo vedo in salute come sempre. Nel senso che comunque ci sono tanti appassionati presidenti, dirigenti innamorati di questo bellissimo sport che portano avanti da anni le attività. Credo che sicuramente ci sia qualcosa da migliorare ma è  normale, impossibile essere perfetti.

Il lavoro sui giovani come lo giudichi tu che sei stato anche selezionatore di rappresentativa…

Da qualche anno vedo una crescita positiva dal punto di vista giovanile. Infatti, grazie alla Federazione che è sempre presente  con il  presidente regionale e il  suo staff, che seguono in prima persona tutte le rappresentative. Hanno  una nuova metodologia lavorativa molto importante  per poter fare bene al di fuori delle dei confini regionali. 

Dicevi che segui i campionati regionali; in che modo?

Sono molto interessato e seguo  da vicino a tutti i campionati. Nello specifico il campionato di Eccellenza massimo campionato regionale dove ci sono squadre come Ghilarza a cui sono legato per il mio passato. E poi  la Tharros dove praticamente conosco la maggior parte dei ragazzi compreso il mister che ho avuto il piacere di allenare a Ghilarza. Gli faccio i miei migliori auguri per la  grande vittoria  di domenica, che ho seguito per intero. Seguo costantemente anche il campionato di Promozione molto interessante e competitivo. C’è il Terralba con il quale sono legato da un passato positivo sempre da allenatore, conosco benissimo il presidente e benissimo tanti giocatori che fanno parte della rosa nonché il grandissimo mister  a cui faccio i miei complimenti e auguri.

Ritieni che i giovani abbiano gli spazi giusti per affermarsi?

Io penso che i giovani abbiano tutto lo spazio che meritano. Sono contento che la regola dei fuori quota  sia stata rivista perché ai miei tempi i fuori quota erano due e  giocava appunto chi meritava. È un dato di fatto che la maggior parte dei giovani finiva nelle categorie minori.  Ciò vuol dire che ci stava sfuggendo qualcosa,  quindi sono contento che la federazione abbia  approvato il nuovo regolamento e sono contento perché avere un posto fisso in squadra non deve essere semplice, bisogna guadagnarselo. Non possono giocare tutti a certi livelli ed allora è un bene soprattutto per i ragazzi, perché vengono messi davanti a una realtà che non è quella che si aveva fino a qualche anno fa.

I tuoi propositi per l’immediato futuro?

Non vedo l’ora di terminare il corso lavorativo per poter riprendere al più presto l’attività di allenatore. Da Dicembre spero di essere disponibile.

Uno sguardo doveroso al tuo Comune che si distingue per tanti risultati importanti in sport anche poco conosciuti, ma che creano tanto interesse ed entusiasmo…

Siamo contentissimi per questi risultati.  A Uras, abbiamo una genetica sportiva importante con due squadre di serie A hockey su prato, campioni europei e italiani di tiro con l’arco, il campione mondiale di latino americano,  senza dimenticare l’atletica con il campione nazionale di lancio del  disco. Il nostro Comune sta diventando punto di riferimento in alcuni sport anche per altri paesi considerato nel tiro con l’ arco  sono tesserati ad Uras Anita Mandis, Simone Nalli e Asia Mura che sono di Arborea, Davide Cabua di Marrubiu e Martina Del Duca di Sanluri. E intanto la società Asd Arcieri Uras sta preparando il campionato italiano 3D che si terrà a inizio ottobre. Tutte cose che ci fanno essere ottimisti per il futuro.

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