Lo sport dilettantistico in Sardegna

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Promozione A, la replica del Monastir al Castiadas: “Un becero tentativo di inquinare la realtà dei fatti e di giustificare gli atti vandalici da loro commessi”

COMUNICATO UFFICIALE

La società ASD Monastir 1983 smentisce categoricamente le accuse rivolte al club e alla sua tifoseria da parte della società ASD Castiadas 1973 e del suo tesserato Carlos Mboup, ritenendole un becero tentativo di inquinare la realtà dei fatti avvenuti sabato scorso e di giustificare gli atti vandalici da loro commessi all’interno dello Stadio Comunale. Quanto successo durante la partita Monastir-Castiadas, al momento della battuta del rigore e non solo, non corrisponde a ciò che affermano la società Castiadas e il suo tesserato, come abbondantemente riscontrato dai numerosi video diffusi nell’ultima settimana, nei quali non si avvertono in alcun modo gli insulti razzisti ipotizzati. In aggiunta, la ricostruzione fatta non tiene conto della presenza di un commissario di campo, di numerosi dirigenti federali e, oltretutto, indica come zona dalla quale sarebbero avvenuti gli insulti una dove erano presenti i bambini della nostra scuola calcio.

La società ASD Monastir 1983 ci tiene a ricordare come il vero episodio increscioso del pomeriggio di sabato 3 febbraio, riportato dal C.U. n. 105 LND Sardegna dell’8 febbraio, riguardi il danneggiamento degli spogliatoi assegnati alla società ASD Castiadas, che dopo la partita sono stati lasciati con un tavolo rotto, la tazza del WC divelta e lo scarico danneggiato, oltre alla panchina in plexiglas sfondata da un pugno dello stesso Mboup che per questo ha ricevuto due giornate di squalifica. Quanto la società ospite afferma non trova alcun riscontro né nel referto arbitrale, né in quanto comunicato dal commissario di campo, né in quanto osservato dai presenti sugli spalti.

La società ASD Monastir 1983 diffida chiunque dallo screditare e infangare il buon nome del club e della propria tifoseria, che si è dimostrata più volte un esempio e che ha intrattenuto buoni rapporti con tutti, compreso l’ASD Castiadas 1973. Al quale, al termine della partita e senza che nessuno della società ospite segnalasse episodi di razzismo o di altro tipo, la stessa tifoseria del Monastir ha offerto il terzo tempo al quale hanno partecipato dirigenti, giocatori e membri dello staff tecnico del Castiadas.

Marco Carboni, presidente del Monastir, afferma: «La società condanna il razzismo e, allo stesso tempo, non accetta che si giustifichino degli atti vandalici infangando una tifoseria rispettata da tutti. Questi insulti di cui si parla non li ha sentiti nessuno, erano presenti anche dirigenti federali e, da quanto dice, arriverebbero da una parte degli spalti piena di bambini. Non c’è stata nessuna bagarre: quando si è saputo degli spogliatoi distrutti eravamo al terzo tempo, con diversi tesserati del Castiadas, e a offrirlo sono stati i nostri tifosi che erano in tribuna».

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