Lo sport dilettantistico in Sardegna

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Gli arbitri di calcio oristanesi festeggiano i 50 anni di attività: “Un nuovo punto di partenza”

Un traguardo storico, due giornate dense di emozioni e un’intera comunità che si stringe attorno ai valori dell’arbitraggio. Il 13 e 14 giugno la Sezione AIA di Oristano ha celebrato i suoi primi 50 anni di vita. A raccontare questa esperienza è Riccardo Loi, presidente della Sezione, visibilmente emozionato per il successo dell’iniziativa.

Presidente Loi, che bilancio si può tracciare dopo queste due giornate di celebrazioni?

«Un bilancio estremamente positivo, sotto ogni punto di vista. Abbiamo voluto celebrare i nostri 50 anni in grande stile, ma soprattutto in maniera sentita e condivisa. Il 13 giugno è stata una giornata davvero speciale, con una cerimonia organizzata in un format nuovo che ha visto la partecipazione di tantissime persone, tra cui i nostri storici presidenti Francesco Murgia, Salvatore Musinu, Pierpaolo Vargiu e Roberto Mulas. È stato bello ascoltare le loro testimonianze, i ricordi, ma anche le prospettive per il futuro. A loro si sono aggiunti altri protagonisti della nostra storia come Marcello Angiuoni e Mauro Gabbrielli, figure che rappresentano l’identità profonda della nostra Sezione.»

C’era anche il Comitato Nazionale. Un segnale importante?

«Assolutamente sì. La presenza del Vicepresidente nazionale Michele Affinito ha dato ulteriore prestigio all’evento. È stato un riconoscimento per il lavoro svolto dalla nostra Sezione in questi anni e un segno di vicinanza da parte dell’AIA. È stato emozionante vedere come il nostro piccolo grande mondo arbitrale abbia saputo attirare l’attenzione anche a livello nazionale.»

Il 14 giugno si è tenuto il torneo celebrativo. Com’è andata sul campo?

«Benissimo! Dopo due anni, siamo riusciti a riportare in campo tutte le sezioni sarde, e con grande piacere abbiamo accolto anche la Sezione di Rieti. È stata una festa nello spirito dello sport e dell’amicizia, con tanto entusiasmo e partecipazione. Il torneo è stato vinto con merito dalla Sezione di Cagliari, a cui vanno i nostri più sinceri complimenti. Ma al di là del risultato sportivo, ciò che conta è stato rivedere tutti insieme, condividere sorrisi, passione e il piacere di ritrovarsi.»

Cosa rappresenta per lei questo cinquantesimo?

«Un punto di arrivo, certo, ma soprattutto un nuovo punto di partenza. In questi cinquant’anni, la nostra Sezione ha formato arbitri, ma anche uomini e donne con valori saldi. Ora guardiamo al futuro con fiducia, consapevoli delle sfide che ci attendono, ma forti di una storia che ci ha insegnato molto. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo traguardo: dirigenti, arbitri, collaboratori, amici. Questo è il frutto di un lavoro di squadra, che continueremo con entusiasmo.»

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