Lo sport dilettantistico in Sardegna

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Gli allenatori vincenti: “Re Giorgio” Ferraro riporta il Samugheo in Promozione con un torneo da 10 e lode.

A volte le favole più belle si scrivono sui campi della Prima Categoria, tra sacrificio, passione e senso di appartenenza. Quella di Giorgio Ferraro, allenatore-vigile del fuoco di Ollastra, è una di queste: un racconto che unisce cuore, talento e determinazione. Al secondo anno sulla panchina del Samugheo, Ferraro ha compiuto l’impresa: la vittoria del girone B e il ritorno della squadra oristanese nel campionato di Promozione.

Ma per chi conosce Giorgio, non è una sorpresa. La squadra l’ha forgiata come ha sempre vissuto il calcio: con grinta, spirito di sacrificio e una dedizione totale. Il Samugheo è diventato lo specchio del suo carattere: compatto, umile e combattivo. Ogni domenica, in campo si è vista una squadra vera, che non ha mai mollato un centimetro.

Il cerchio, per Ferraro, si chiude dove tutto era finito da giocatore. Proprio con il Samugheo aveva salutato il calcio giocato, dopo una carriera eccezionale nel calcio regionale sardo. Ventisei stagioni alle spalle, 250 gol all’attivo: numeri da bomber vero, che hanno lasciato il segno in tante piazze. Ha indossato con orgoglio le maglie di Ollastra, Tharros, Taloro Gavoi, Sanluri, Porto Torres, Ghilarza, Tonara, Arborea, Macomerese, Paulese, Santa Giusta, e naturalmente Samugheo. Ovunque è stato, ha lasciato un’impronta indelebile, da leader e trascinatore.

Ma la vera forza di Giorgio Ferraro è stata sempre la sua umanità: il fuoco lo spegne di mestiere, ma dentro ne ha sempre avuto uno che arde per il calcio. La sua doppia vita – tra caserma e campo – racconta di una persona che non ha mai fatto mancare impegno e serietà, diventando un esempio per tanti giovani.

A Samugheo non si festeggia solo una promozione, ma un’idea di calcio fatta di valori, identità e lavoro. Quella che Giorgio Ferraro ha insegnato con l’esempio, più che con le parole.

E ora, con la Promozione alle porte, il sogno continua.

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