Lo sport dilettantistico in Sardegna

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Eccellenza, il presidente Roberto Ibba: “Le trattative per la cessione del Bari Sardo vanno avanti, lavoriamo per un esito positivo”

Presidente Roberto Ibba, dopo cinque stagioni al timone del sodalizio bariese, ha dichiarato di volere passare la mano. A che punto è la trattativa con le persone che si sono dette disponibili a rilevare la società?

Ancora non ci sono state delle conclusioni. Si sta lavorando a una definizione dell’accordo, ma in questo momento posso dire che, pur essendo la trattativa avviata, nulla è chiuso.

Al di là del suo intento, lei auspica che ci sia il passaggio di proprietà. È corretto?

Certo, lo auspico e sto favorendo ogni condizione perché questo avvenga. È importante che il Bari Sardo possa essere guidato da una gestione locale che ora può iniziare a lavorare con tranquillità, anche per avere ora a disposizione il campo di gioco.

* Una domanda scomoda ma d’obbligo: qual è lo stato di salute finanziaria della società e che cosa si dovrebbero accollare i nuovi dirigenti?

Su questa questione, le chiacchiere sono molte, ma i fatti parlano di normalissime pendenze, alla pari di tante altre società dilettantistiche che hanno oggettive difficoltà a operare. Il Bari Sardo è una società sana e la lascerei in condizioni assolutamente ottimali.

Sappiamo che lei è favorevole a portare il titolo sportivo di una società in luoghi dove dal punto di vista economico potrebbe essere più facile operare per disponibilità di denaro e di sponsor. Come vede questo problema?

Credo che, dopo la pandemia, con tutte le normative fiscali a cui ci hanno obbligato a sottostare, non sia più possibile continuare a fare calcio in centri piccoli dove non ci sono assolutamente condizioni e risorse per poterlo fare. Credo quindi sia corretto, visto che il rischio è solo ed esclusivamente del presidente, avere la possibilità di “trasferire” il titolo dove c’è più interesse e comunione di intenti per poter proseguire a fare attività sportiva e sociale.

Lei pensa che il regolamento debba essere riveduto per permettere alle società di sopravvivere?

Sì, credo che tutto sia rivedibile e migliorabile se si vuole salvare il calcio dilettantistico. Altrimenti, ogni anno si avrà una moria di società costrette a chiudere per impossibilità oggettive di andare avanti. È importante trovare una soluzione per permettere alle società di sopravvivere e di continuare a fare attività sportiva e sociale.

Perchè si augura che la trattativa vada a buon fine?

Perchè mia decisione è frutto anche di una scelta dettata da motivi personali. Non è più umanamente sostenibile dopo 5 anni, continuare a fare la spola con Cagliari per diversi giorni la settimana. Andrò via però con la coscienza tranquilla perchè ho preso la squadra in Prima categoria, ottenendo due salti di categoria in Promozione e ed in Eccellenza. Nelle ultime due stagioni nel massimo campionato regionali abbiamo ottenuto due belle salvezze dirette.

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